Risposte alle domande che è legittimo farsi sulla cittadinanza italiana.
Vogliamo dare una risposta a tutte quelle domande che avresti voluto fare su come ottenere la cittadinanza italiana ma che non hai mai osato chiedere.
La cittadinanza italiana jure sanguinis viene trasmessa a partire dall’antenato italiano(a) ai figli, senza interruzione e senza limite di generazioni, ma con restrizioni riguardo alla discendenza per derivazione materna: hanno diritto alla cittadinanza soltanto i figli di donna italiana nati a partire dal 01/01/1948 ed i loro discendenti. Nel caso dei figli nati prima del 1948, esiste la possibilità di presentare comunque la richiesta per via giudiziale.
Il cittadino italiano che abbia ottenuto una cittadinanza straniera prima del 16/08/1992, perdendo, pertanto, la cittadinanza italiana, può ottenerla nuovamente tornando a risiedere in territorio italiano e dichiarando al Comune che desidera riacquistare la cittadinanza italiana.
No, il passaporto è solo un documento di viaggio.
L’Estratto dell’Atto di Nascita, in originale, rilasciato dal Comune competente, completo di filiazione. Questo documento deve essere richiesto direttamente al Comune italiano dov’è nato l’ascendente. Nel caso in cui il Comune sia impossibilitato a rilasciare l’Estratto dell’Atto di Nascita per il fatto che l’ascendente era nato quando ancora non c’erano gli Uffici di Stato Civile in Italia, potrà essere presentato il Certificato di Battesimo, anch’esso in originale, rilasciato dalla Parrocchia locale, completo di filiazione, legalizzato dalla Curia Vescovile competente. Inoltre, si devono presentare in originale gli eventuali atti di matrimonio e di morte che, se avvenuti all’estero, devono essere legalizzati e tradotti in italiano.
È necessario presentare il primo matrimonio, l’atto di morte del primo coniuge (o eventuale divorzio) e l’atto del secondo matrimonio. Tutti gli atti di stato civile brasiliani dovranno essere apostillati e tradotti in lingua italiana.
Le donne che hanno contratto matrimonio dopo il 27/04/1983 e gli uomini, indipendentemente dalla data del matrimonio, non hanno diritto automatico alla cittadinanza italiana. Gli interessati possono richiedere la naturalizzazione italiana sempre ché il coniuge sia già cittadino italiano, che l’atto di matrimonio sia già stato trascritto in un Comune italiano.
Sì, è necessario presentare la documentazione di divorzio, dato che le annotazioni a margine degli atti di stato civile non hanno valore al fine della trascrizione in Italia.
No, perché questo tipo di documento non ha validità per lo Stato Italiano.
Le convocazioni sono state fatte automaticamente dal sistema in base alla data della richiesta presentata a suo tempo. Deve solo ignorare la convocazione.
In conformità con la legge italiana, una procedura di riconoscimento può durate fino a 180 giorni. È importante, però tenere presente che i tempi si possono allungare nel caso di documentazione incompleta o per ritardi nelle risposte da parte dei consolati italiani.
Dipende. È opportuno verificare la documentazione con un consulente.
No, a meno che non sia legalmente adottato da voi.
Sì, ma è necessario controllare alcuni dettagli contenuti nel suo atto di nascita.
Non mentire e non inventare storie rispetto al motivo del suo viaggio in Italia. Fornisci documentazione che provi la tua permanenza in Italia per tutto il periodo di soggiorno e l’assicurazione sanitaria, che sono obbligatori. Se vieni interrogato sul motivo del viaggio, presenta i documenti comprovanti l’avvio della pratica di riconoscimento della cittadinanza o il contratto firmato con l’agenzia di disbrigo pratiche.
Sì. Per tradurre la documentazione direttamente in Italia è necessario legalizzarla tramite apostillazione. Traducendo i documenti in Italia, le traduzioni sono già valide in territorio italiano, eliminando la necessità di essere legalizzate. In caso si scelga di tradurre la documentazione in Brasile, non dimenticare di apostillare anche le traduzioni, oltre i documenti originali.